GAS Slow Food – Funky Tomato

Fino al 19 agosto potete partecipare al gruppo di acquisto più funky dell'estate, affrettatevi!

Avete mai pensato di poter partecipare direttamente alla coltivazione di una o più piantine di pomodoro, scegliendo la qualità che preferite per poi veder arrivare, direttamente a casa, il prodotto finito pronto per essere gustato?

Tutto ciò non soltanto è possibile, grazie alla  community di Funky Tomato, ma assicura anche salse, pomodorini e pelati prodotti seguendo un rigido disciplinare che prevede il rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori.

Funky Tomato è una filiera partecipata che considera i fruitori finali del prodotto non solo come semplici consumatori ma parte  attiva del processo, finanziando all’agricoltore e al trasformatore i costi necessari alla messa in opera.  Il consumatore finale può davvero fare la differenza costruendo dal basso nuovi modelli economici basati sulla partecipazione attiva.

Dal 2015 Funky Tomato è autonoma e indipendente dalle banche e dalla finanza, grazie alla grande comunità che  sostiene il progetto.  In tre anni la comunità ha finanziato più di 200.000 euro creando le prospettive di una vera alternativa alle regole di mercato  Funky Tomato si ispira al modello delle CSA, comunità in supporto l’agricoltura mettendo al centro gli essere umani e il territorio che li circonda concependo modelli non basati sullo sfruttamento della terra e del lavoro, modelli che si pongono l’obiettivo di incidere realmente nell’economia del presente, generando un impatto positivo nella società e nell’ambiente.

Il preacquisto è un metodo non solo per essere protagonisti di ciò che mangiamo ed incidere realmente sulla produzione del  cibo, ma è anche un modo per avere la possibilità di un prezzo calmierato perché il denaro non deve essere un discrimine  nell’accesso ad un prodotto sano, non solo dal punto di vista qualitativo e nutrizionale, ma anche dal punto di vista della dignità.

Il disciplinare di Funky Tomato, disponibile sul sito della comunità, mira, in sintesi, a “sostenere i lavoratori contro lo sfruttamento, assumere e retribuire i lavoratori, rinunciare ad intermediari e a chi fa lievitare il prezzo dei prodotti.” Ma non soltanto, una parte è dedicata all’impatto ambientale: l’idea è quella di produrre pomodoro impiegando tecniche sostenibili.

In Campania, appunto, la produzione è affidata alla Cooperativa Resistenze che, da anni, lavora sul territorio del Fondo rustico Amato Lamberti, confiscato alla Camorra.

Ad arricchire il valore dell’attività di coltivazione del pomodoro pulito e giusto, esistono alcuni progetti che mirano all’inclusione lavorativa e sociale di migranti, detenuti e ragazzi di strada che proprio nei campi di pomodoro possono trovare una strada alternativa.

I protagonisti in Basilicata sono tanti piccoli agricoltori della zona del massiccio montuoso del Pollino. Hanno risposto all’appello lanciato da Federico Valicenti, chef di Terranova e hanno dato vita all’associazione Comunanza del cibo Pollino che mira anche a valorizzare il territorio lucano.

Terzo attore della produzione di Funky Tomato è l’azienda Fiammante che, oltre a trovarsi proprio al confine tra Campania e Basilicata, rappresenta in pieno i valori della filiera giusta e pulita. In uno dei suoi laboratori quest’anno i pomodori verranno trasformati e da qui partiranno alla volta dei consumatori finali che, come ci tiene a sottolinea Sabia, vengono considerati come parte integrante della comunità.

La formula del pre-acquisto oltre a fornire una linea di credito al progetto Funky Tomato, ci garantisce una decurtazione del 30% rispetto al costo finale.

Per aderire vi chiediamo di:

Scegliere tra le tre ricette simbolo della trasformazione del pomodoro e cioè:

Inserire l’ordine cliccando qui: GAS SLOW FOOD (si entra usando il vostro numero di tessera Slow Food -preceduto da IT-; al primo accesso anche la password è il vostro numero di tessera)

L’iniziativa è rivolta ai soli soci. La tessera SLOW FOOD è annuale (ha una durata di 12 mesi solari dal momento dell’iscrizione) e costa 25 euro (10 euro se hai fino a 30 anni). Clicca QUI e associati a Slow Food.