Indagine golosa tra scrittori, Presìdi e vini di Sardegna

Da Grazia Deledda alla Scuola sarda del giallo, dal giallo zafferano al rosso bue. Sabato 10 marzo alle ore 20.00 al Restaurant Savoy di Trieste, a cura della Condotta di Trieste

Dopo il successo delle precedenti iniziative (“Maigret, profeta Slow Food” e “Sciascia, Camilleri, la Sicilia”), vi proponiamo il terzo appuntamento della nostra serie “Gastronomia e romanzi polizieschi”, che questa volta vede protagonista la Sardegna. Se nelle prime due serate ci siamo dedicati alla reinterpretazione di un “ricettario” preesistente (quello di Courtine per Simenon/Maigret e soprattutto di Campo per Camilleri/Montalbano), in questo caso il percorso è stato diverso. Ma procediamo con ordine …

 

Il romanzo di genere poliziesco in Sardegna trova un precursore nelle opere dello storico Enrico Costa (1841-1909), con le storie di banditismo e vendetta Il muto di Gallura (1884) e Giovanni Tolu (1897). Un mondo che ritroviamo poi in molte opere di Grazia Deledda (1871-1936). Bisogna tuttavia attendere la fine degli anni ‘80 del Novecento per poter parlare di un vero e proprio filone moderno del poliziesco in Sardegna. Lo fa nel 1988 Oreste Del Buono, che parla della nascita di una “scuola sarda del giallo”, prendendo le mosse dalla pubblicazione di L’oro di Fraus di Giulio Angioni e di Procedura di Salvatore Mannuzzu. Principale esponente della nuova “corrente”, sempre più vicina al genere noir, è il poliedrico Marcello Fois, a tutt’oggi punto di riferimento dei polizieschi sardi ancorché bolognese di adozione. Sua è la trilogia con protagonista Sebastiano “Bustianu” Satta (avvocato e poeta realmente esistito tra ‘800 e ‘900): Sempre caro (1998), Sangue dal cielo (1999), L’altro mondo (2002). Con il nuovo secolo aumenta infine notevolmente il numero di scrittori sardi che si cimenta con il poliziesco, con forme ed esiti diversi.

 

Per questa serata, in considerazione della disponibilità di un “ricettario” per la sola Grazia Deledda e della riuscita dell’esperienza dedicata l’anno scorso alla Sicilia, ci siamo posti l’obiettivo principale di valorizzare, conoscendoli e gustandoli, i Presidi Slow Food della Sardegna, al di fuori del contesto della cucina sarda e dei suoi piatti tradizionali. Nel menu elaborato, con l’abilità e lo spirito consueti, dallo chef del Savoy Andrea Stoppari, non troverete la riproposizione di ricette sarde, ma una proposta libera e senza vincoli che mira a esaltare i prodotti prescelti, a partire dalla carne del Bue rosso di razza sardo-modicana, i cui approdi sulla terraferma si contano sulle dita di una mano; e insieme a lui due grandi formaggi (il Casizolu, di latte vaccino, e il Fiore Sardo dei pastori, di latte di pecora), il prezioso e intenso Zafferano di San Gavino Monreale e un agrume anticonvenzionale come la Pompìa. Come si può intuire, una serata unica e irripetibile, che sarà accompagnata dai vini dell’azienda Giuseppe Sedilesu di Mamoiada (NU), Chiocciola della guida Slow Wine e tra le migliori interpreti del Cannonau. Vi proporremo i seguenti vini: Granazza 2016 (Granazza di Mamoiada), Erèssia 2016 (Cannonau, Rosato) e Mamuthone 2015 (Cannonau).

Il menu prevede:

Sferificazione del Bue – Polpette di punta di petto di Bue Rosso di Razza sardo-modicana, crema al Fiore sardo dei pastori e marmellata di Pompìa

Le patate fondenti – Gnocchi di patate allo Zafferano di San Gavino Monreale con fonduta di Casizolu

Riso e pecora macchiate di giallo – Riso Carnaroli cru mantecato al Fiore sardo, con salsa allo Zafferano di S. G. M.

Rosso di sera un buon bue si spera – Scamone di Bue Rosso cotto a bassa temperatura, spuma di patate al Fiore sardo

Dalla Sardegna agli Stati Uniti passando da Pirano – Brownies al cioccolato fondente con marmellata di Pompìa al sale di Pirano

La possibilità di un legame tra gastronomia e polizieschi, nel caso della Sardegna deve diventare perciò oggetto di un’indagine, con l’obiettivo di indicare alcune tracce, alcune piste (che come sempre saranno fornite ai partecipanti anche con un apposito “libriccino”): un’investigazione “golosa” attorno ai Presidi Slow Food della Sardegna, condividendo un momento conviviale all’insegna del “buono, pulito e giusto”.


Luogo, data e ora

Restaurant Savoy, Riva del Mandracchio 4, Trieste

Sabato 10 marzo 2018, ore 20.00


Contatti e prenotazioni

Prenotazione obbligatoria entro martedì 6 marzo 2018 all’indirizzo slowfoodtrieste@gmail.com; per informazioni anche 347 8213656


Costo di partecipazione

Il costo della serata è di 50 euro per i Soci Slow Food e di 55 euro per i simpatizzanti (75 euro Tessera Slow Food inclusa)