Finalmente ho capito cosa ha provato Alice quando si è inoltrata nel Paese delle Meraviglie!
Mi sentivo eccitata, sorpresa, incuriosita e pure un po’ spaesata. Non avevo mai visitato il Salone del Gusto e non sapevo cosa aspettarmi di preciso, ero impaziente di entrare, ma allo stesso tempo intimidita dalla fama di quest’ evento. Una volta varcata la soglia sono stata travolta da un’infinità di colori, profumi e sapori e se dovessi definire il Salone del Gusto userei l’espressione: “mare infinito” perché è un luogo da esplorare e scoprire che coinvolge chiunque vi si addentri, ce n’è per tutti i gusti, ma andar per mare non è facile bisogna aver una bussola e sapere bene in che porti si vuole attraccare, se no facilmente ci si perde! Non si tratta infatti di una semplice fiera enogastronomica, sarebbe riduttivo proclamare il cibo come unico protagonista del Salone. I protagonisti sono tanti: l’insieme di persone, culture e tradizioni che rendono ancora possibile il miracolo della Natura. A riguardo mi è venuta in mente una frase tratta dall’Almanacco di un mondo semplice di Aldo Leopold, che sottolinea: “La civiltà ha talmente sconvolto la relazione elementare tra l’uomo e la terra, con strumenti e intermediari vari, che la nostra coscienza di essa si sta affievolendo. Ci convinciamo che l’industria ci mantenga e ci dimentichiamo ciò che mantiene l’industria”.
Al Salone hanno partecipato persone provenienti da tutto il mondo, accumunate da un sentimento di rispetto verso il pianeta; sentimento che si sta concretizzando. Infatti attraverso i presidi Slow Food e l’Arca del Gusto si sta salvaguardando la biodiversità: un patrimonio importantissimo per l’umanità che però viene sottovalutato da multinazionali e grandi aziende che hanno come obiettivo solo il venale profitto. Il Salone del Gusto dimostra invece di guardare molto più lontano, sostenendo tutti coloro che vengono sopraffatti dai colossi industriali, promuovendo il diritto al piacere e difendendo il cibo e il suo giusto valore. Tutti possono fare la differenza, anche gli stessi consumatori: intraprendere il cammino del “Buono, Pulito e Giusto” è già un primo piccolo grande passo!